«

»

ago 20

Agosto: massima allerta per il pericolo di saccheggi

Comitato Scientifico in riunioneLe condizioni ambientali difficili, la scarsissima disponibilità di nettare, la presenza persistente di un discreto livello di covata che richiede una gran quantità di alimento disponibile, il non sempre giusto equilibrio delle famiglie in uno stesso apiario o comunque la presenza in esso di alveari “deboli”, creano le condizioni ideali per “scatenare” il saccheggio. Non sempre questo fenomeno si riesce a individuare tempestivamente. A parte il “saccheggio massale/violento”, infatti, esiste una forma di aggressione più subdola, definita anche “saccheggio latente” che si presenta in forme meno evidenti e può sfuggire ad osservazioni frettolose. Il più delle volte, se non si interviene tempestivamente, le famiglie saccheggiate soccombono.

Buone Prassi di Allevamento da adottare per limitare il pericolo dei saccheggi.

1)      Programmare, quando possibile, le operazioni in apiario nel tardo pomeriggio

2)      Inserire le porticine invernali negli alveari più deboli

3)      Lasciare gli alveari aperti il meno tempo possibile

4)      Ripulire le arnie e gli ambienti circostanti da eventuali frammenti di favo, gocce di miele e/o di sciroppo e/o di candito

5)      Utilizzare guanti, leve, raschietti e tutte le attrezzature “da apiario” sempre puliti da residui di miele e/o di sciroppo

6)      Assicurarsi la corretta chiusura dei coprifavi per evitare l’ingresso di api ostili da zone non presidiate dell’alveare

7)      Interrompere le attività ai primi segnali di evidente agitazione delle api

8)      Evitare di applicare protocolli terapeutici diversi all’interno di uno stesso apiario (se si fa blocco di covata, deve essere blocco per tutte, se si usa Api Life Var lo si deve usare per tutte, etc.)

Come riconoscere il saccheggio

Non esiste una sintomatologia precisa che ci segnala la presenza di un saccheggio in corso, massivo o latente che sia. Esistono degli indizi, dei comportamenti anomali che ci devono mettere in allarme. Il volo disordinato in entrata/uscita dall’alveare, la mancanza di bottinatrici che rientrano cariche di polline, la presenza sul predellino di “api guardiane in posizione di difesa” (addome all’insù rivolto verso l’esterno, etc.), sono gli elementi che ci devono consigliare di sospendere le attività in apiario per scongiurare l’innesco del saccheggio.

Cosa fare in caso di saccheggio

C’è poco da fare. Antiche indicazioni consigliavano di aprire i coprifavi di tutti gli alveari per “creare” un allarme diffuso nell’apiario, una specie di diversivo (utilizzando una terminologia militare), con lo scopo di far rientrare tutte le api adulte a presidiare i propri alveari, facendole abbandonare i propositi di saccheggio. Sistema complesso e poco efficace.

In effetti, anche in questo caso, vale il detto “prevenire è meglio che curare”. L’ideale, dunque, è di rispettare le Buone Prassi di Allevamento ed evitare l’avvio dei fenomeni di saccheggio. Se per motivi vari questo invece inizia, conviene “allontanare” tempestivamente – dopo averla individuata e chiusa, ovviamente – la vittima predestinata, magari sostituendola con un’altra arnia contenente un solo favo di miele, per consentire “uno sviluppo fisiologico del saccheggio” ed evitare che il brusco allontanamento della preda, possa indurre le “saccheggiatrici fameliche, non soddisfatte” a cercare “nei dintorni” altre vittime potenziali. Tutti gli altri metodi – tipo la chiusura dell’entrata – non riescono a dare risposte soddisfacenti, in quanto nascondono sempre effetti collaterali dannosi almeno quanto i danni che si stanno cercando di riparare.

FacebookTwitterGoogle+Condividi

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Puoi usare i seguenti tag ed attributi HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>